CALICE AL CORNOVIGLIO

LAVORI:

Studio di Microzonazione Sismica del territorio insediato del Comune di Calice al Cornoviglio (SP)

NATURA PRESTAZIONE:

Rilevamento geomorfologico, censimento e archiviazione indagini geognostiche, redazione cartografia in prospettiva sismica, archiviazione dati secondo le procedure del Dipartimento della Protezione Civile

COMMITTENTE:

Comune di Calice al Cornoviglio (SP)

DATA:

2011-2012


Premessa

Il Comune di Calice al Cornoviglio (Provincia della Spezia), nell'ambito dell'aggiornamento del Piano Urbanistico Comunale ha previsto la predisposizione degli elaborati di microzonazione sismica di cui all'art. 2 comma 1 lett. A dell'O.P.C.M. n. 3907 del 13 novembre 2010. L'obiettivo primario della zonazione sismica di primo livello è di individuare nell'ambito delle aree comunali urbanizzate e di espansione zone a comportamento sismico omogeneo.

A tale fine il primo livello si sviluppa attraverso la raccolta dei dati di base esistenti dal punto di vista geologico, geomorfologico, litotecnico al fine di suddividere il territorio in “microzone omogenee dal punto di vista sismico”, discriminando le aree in cui sono attesi fenomeni di amplificazione sismica e/o suscettibili di instabilità rispetto a quelle dove non si prevedono modifiche allo scuotimento sismico.

Descrizione del lavoro

Per procedere alla zonazione è necessario analizzare tutte le informazioni disponibili circa le indagini sul sottosuolo effettuate nel territorio comunale allo scopo di individuare i settori ove si possono verificare fenomeni di amplificazione stratigrafica legata alla variazione d'impedenza sismica fra il basamento roccioso e potenti coltri di copertura di materiali sciolti o poco addensati.

La ricerca su tutto il territorio dei dati geotecnici e geofisici ottenuti ha consentito la redazione della Carta delle Indagini o dei Logs stratigrafici alla quale è associata una base dati uniformata al sistema informativo territoriale del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.



Estratto e legenda carta delle indagini


Al fine di ottenere maggiori informazioni sulla stratigrafia delle aree non indagate precedentemente, con particolare riguardo agli spessori delle coperture e/o delle zone in frana, sono state effettuate n. 9 prospezioni sismiche a rifrazione con elaborazione tomografica negli abitati di Casoni, Borseda, Calice Capoluogo, Novegina, Buscarolo, Usurana, Piani di Madrignano, Case Cerretoli e Piano. Con le nuove informazioni acquisite è stato possibile definire un “Modello del sottosuolo” in corrispondenza dei diversi centri abitati.





Le cartografie predisposte sono le seguenti:


- Carta Geologica;
- Carta Geomorfologica;
- Carta della Franosità reale;
- Carta Litotecnica o Geologico-Tecnica;
- Carta delle Acclività
- Carta delle Indagini o dei logs stratigrafici.



Entrando nel merito delle carte di interesse sismico, la Carta Litotecnica o Geologico-Tecnica è stata redatta a partire dalla Carta Geologica e da osservazioni in sito, durante le quali sono state effettuate misure dirette del parametro Jv che definisce la frequenza delle discontinuità presenti nell’ammasso roccioso, ovvero il numero di discontinuità al m3 . (Palmstrom-1985). Le formazioni rocciose sono state suddivise in tre macroclassi:


- lapideo;
- granulare cementato;
- coesivo sovra consolidato.



Le tre classi di base, a loro volta, si differenziano inoltre per:


- presenza o meno di stratificazione;
- grado di fratturazione definito dal Jv;
- La carta in oggetto fornisce un livello informativo superiore per la Zona A.



Estratto e legenda carta litotecnica


La sovrapposizione ragionata dei tematismi e delle informazioni ottenute dalle Carte sopra elencate porta all'elaborazione della Carta delle Microzone Omogenee in prospettiva sismica (Carta delle MOPS).



Estratto e legenda carta MOPS


Si distinguono tre zone fondamentali:



ZONE STABILI (ZONE A) aree dove non si ipotizzano effetti locali di nessun tipo, ovvero il substrato roccioso e affiorante e/o subaffiorante, con coperture aventi spessore compreso tra 3 e 5 m, con morfologia pianeggiante o poco inclinata (pendii con inclinazione < 15°). Le zone stabili si differenziano a seconda della tipologia, del grado di fratturazione e dalla stratificazione.



ZONE STABILI SUSCETTIBILI DI AMPLIFICAZIONE (ZONE B) aree passibili di amplificazione del moto sismico, come effetto della situazione lito stratigrafica e/o morfologica del sito. In tale zona sono comprese le coltri di copertura, le coltri di alterazione del substrato roccioso e le zone ove il substrato roccioso presenta condizione di elevata fatturazione e disarticolazione. Gli spessori di tale terreni devono essere superiori a 5 m. in queste zone sono comprese le aree che presentano un’inclinazione topografica superiore a 15°, a cui si possono associare fenomeni amplificativi di carattere topografico.



ZONE INSTABILI (ZONE C) sono le zone nelle quali gli effetti sismici attesi sono riconducibili a deformazioni permanenti del territorio, con effetti di amplificazione del moto sismico. Le categorie principali degli effetti deformativi sono: l’instabilita di versante, la liquefazione, la faglia attiva e capace e i cedimenti differenziali.